Note del tracciatore Renato Bettin
Stazione TempO 1:
L'idea era che l'atleta si potesse localizzare a partire
dall'aperto a imbuto che vedeva davanti, e dall'oggetto
particolare che corrispondeva al tabellone. Inoltre in questo caso
il tracciatore ha anche "ammiccato" all'atleta mettendo lo stop
vicino a un albero particolarmente largo, che è lo stesso oggetto
del primo quesito. Penso che pochi l'abbiano notato, comunque è
bene sapere che prima di avvicinarsi al punto a tempo è importante
raccogliere tutte le possibili informazioni da quello che
riusciamo a vedere, e riuscire a sfruttarle dopo (e questa forse è
la parte difficile; a me capita di dimenticare tutto una volta in
postazione...).
Una volta localizzati, in teoria si riusciva a riconoscere le
varie curve del bordo del verde 3 lungo la costa e a individuare
gli aperti più piccoli. Essendo tutto così vicino, qui era
importante leggere anche la descrizione punto.
I punti 1 (albero) e 3 (avvallamento) dovevano essere dei
trabocchetti per chi tende a rispondere troppo presto, perché per
entrambi poteva sembrare buona la lanterna F.
Stazione TempO 2:
Esercizio di tipo diverso, qui occorreva anche vedere bene da
lontano. Il terreno non era complicato, ma una delle difficoltà è
quando si deve spaziare su un angolo molto ampio e cambiare
continuamente la zona da guardare. A mio parere il punto più
difficile doveva essere l'ultimo, il boschetto in fondo all'angolo
del pratone, a causa dell'appiattimento degli oggetti visti da
lontano; bisognava usare anche altri elementi, come ad esempio la
distanza dal sentiero (che si vedeva appena, certo), per capire
quali erano le fronde giuste, con un po' di pazienza e perdendo un
po' di tempo in più. Però ho visto che anche gli altri punti non
sono stati innocui come pensavo.
PRE-O
Punto 1:
La visibilità era abbastanza limitata a causa della vegetazione,
comunque con un allineamento di oggetti si poteva capire
velocemente che la direzione giusta era quella della lanterna B.
Non essendoci poi nient'altro di verde 3 visibile in quella
direzione, la B rimaneva l'indiziata numero 1. Se poi si riusciva
a distinguere la grande area di verde 3 dietro, la zona circolare
di palude individuabile dalle canne più fitte, e la zona ovale di
grezzo che conteneva la palude, priva di alberi, allora si poteva
essere abbastanza sicuri della risposta. Questo per me è un punto
interessante, perché c'erano tanti oggetti non banali da
controllare e da riconoscere, e inoltre era possibile rivedere la
zona da altri varchi della vegetazione, e alla fine si può essere
abbastanza sicuri della risposta.
Punto 2:
Questo punto invece lascia più spazio al dubbio, perché una volta
analizzato il terreno intorno si può arrivare a stabilire che la
lanterna è "in zona", ma comunque non si arriva a vedere
direttamente l'oggetto, che è nascosto dalla vegetazione; quindi
si deve dare una risposta con un certo margine di incertezza.
Altri indizi utili erano il fatto che la lanterna era più alta
rispetto al terreno circostante (anche se da lontano si vedeva
poco), e il verde che la circondava era completamente diverso
dalla vegetazione di palude dell'area intorno. Rimangono però
indizi, non prove decisive; poteva benissimo essere che il
cocuzzolo si trovasse alcuni metri dietro la lanterna, nascosto
dal verde, e quindi fosse una Z.
Per questi motivi non mi piaceva il punto; ma alla fine l'ho messo
perché comunque poteva essere interessante evidenziare i
riferimenti e gli indizi da usare per queste situazioni difficili.
Punto 3:
Qui di trattava di notare che nella posizione della lanterna la
recinzione non faceva angolo, anche se in realtà non si vedeva
dove proseguiva. Era però importante capire quanto vicino fosse
l'angolo vero. Per questo c'erano due indizi importanti:
- i due alberi dietro la recinzione; quello più lontano era
cartografato, l'altro era inglobato nel verde che correva lungo la
riva del fosso; la posizione dell'albero cartografato faceva
capire che l'angolo richiesto era più a sinistra.
- i pali a sinistra della recinzione, erano l'unica cosa che
poteva sostenere una rete di recinzione. Uno dei pali era quello
che faceva angolo. La rete di recinzione in ogni caso era
praticamente invisibile dal punto di vista.
La lanterna era distante solo 2 metri dal punto corretto, ma in
questo caso la Z mi è sembrata abbastanza chiara da poter usare
una tolleranza così piccola.
Punto 4:
La lanterna era abbastanza chiaramente su un tronco tagliato, si
trattava di capire se quella era il ceppo cartografato oppure no,
e di verificare la posizione della lanterna rispetto all'oggetto.
L'area di verde 1 e la piccola radura a sud est del punto erano
riconoscibili sul terreno, e non essendoci nient'altro vicino che
somigliasse ad una radice, si poteva dare una risposta sicura.
Punto 5:
Punto apparentemente facile; ma quando ho fatto la prima
perlustrazione ipotizzando i punti, ho sbagliato interpretazione
del terreno e ho risposto 'A', a causa di quei cespuglietti che da
lontano sembravano formare una riga; per cui mi sono detto, se lo
sbaglio io che conosco già il terreno, può essere un punto
interessante. In realtà poi guardando la curva del sentiero,
l'aperto vicino al sentiero e le distanze, si capiva chiaramente
che la lanterna giusta era quella più lontana.
Punto 6:
Punto facile, in teoria i sentierini e i verdi si riconoscevano
senza dubbi, anche se i dettagli in carta erano piccoli.
Punto 7:
Il problema qui era identificare nel terreno l'alberello giusto
tra i tanti visibili, di cui una parte era cartografata come
semiaperto. Bisognava poi ricordarsi di guardarlo da un altro
varco del verde per verificare che la lanterna fosse proprio
vicina all'albero.
Punto 8:
Anche se coperti dal verde, si potevano riconoscere il piccolo
terrapieno e il cocuzzolo vicino, con un po' di pazienza.
Punto 9:
I punti dal 9 all'11 se visti da vicino sono banali, mentre
nell'allenamento si potevano vedere solo a distanza e questo
richiede una certa capacità di capire gli oggetti nascosti, gli
errori di percezione, le distanze, gli allineamenti, ecc.
Oltre a mappare tutti gli alberelli in zona, bisognava poi capire
se la lanterna era nella direzione e alla distanza giusta
corrispondente al between, cosa non banale dal punto di
osservazione.
Punto 10:
Anche qui bisognava ricostruire la posizione degli alberi,
prendendo come riferimento anche la siepe vicina per essere sicuri
di non perdersi qualcosa (in questi casi bisogna sempre sospettare
che qualche albero sia nascosto giusto dietro ad un altro).
Punto 11:
Qui si trattava di intuire che la posizione corretta
dell'avvallamento/curva di livello era quella della lanterna D, al
di là dell'effetto schiacciamento dovuto alla distanza.
Punto 12:
I punti dal 12 al 14 erano delle Z che richiedevano capacità di
"deduzione", perché i punti corretti non erano visibili.
Il ceppo del punto 12 era oltre una decina di metri dietro la
lanterna visibile, che era posta sull'area allungata di verde 1.
Punto 13:
Questo punto aveva ingannato anche me alla prima perlustrazione
(da precisare però che i verdi non erano stati posizionati bene
nella cartina originale); infatti la lanterna è stata posata
accanto alla recinzione e il verde che si vedeva dietro è in
realtà dentro il privato, quindi non cartografato. Il verde giusto
dove doveva essere la lanterna è coperto dall'area di verde 2 che
è allineata con il punto di vista.
Punto 14:
Si riconoscevano due abeti che dovevano far parte del bianco dove
era posizionato il cerchietto, e la lanterna sembrava messa bene
rispetto alle loro chiome. Solo che in carta il bianco aveva forma
triangolare, e la parte di bianco dove era il cerchietto doveva
trovarsi giusto dietro l'area di verde 1, cioè doveva essere
invisibile. Infatti se si guardava bene, si riconosceva che dietro
il verde 1 spuntava la chioma di un terzo abete, che completava il
triangolo; e la lanterna era "abbastanza" (alcuni metri) lontana
da quella parte del triangolo.
Punto 15:
Un altro albero lontano da riconoscere, tra i tanti visibili,
usando come riferimento anche l'area di privato e la staccionata.
Punto 16:
Si trattava di un naso facile da riconoscere, ma non ben visibile
in tutta la sua forma, dal punto di osservazione.
L'idea di questo punto era di verificare quanto possa sembrare
"fuori posto" la lanterna corretta se la forma su cui è posata è
ampia e vista "di traverso" (avevo ipotizzato anche di posare una
seconda lanterna lungo la staccionata, fuori posto ma in apparenza
più centrata, ma poi ho pensato che era già sufficiente una sola
lanterna per creare dubbi). L'idea era comunque che riferendosi ai
due alberi vicini e alla staccionata si potesse concludere che la
posizione era corretta. L'altro aspetto che poi è venuto fuori
durante l'allenamento, è che nei casi in cui ci sono diversi
oggetti cartografati vicini, ci si può aspettare che le distanze e
le forme non siano rispettate con precisione, per aumentare la
chiarezza del disegno. Nel caso del punto 16 ad esempio, nella
realtà la distanza dell'albero dalla staccionata era sicuramente
più piccola, e allo stesso modo la punta del naso era più acuta,
ma in carta i simboli sono stati distanziati e arrotondati per
evitare un pasticcio di linee. Alla luce di queste considerazioni,
in riferimento alle osservazioni fatte durante l'allenamento,
secondo me è difficile che in casi del genere il tracciatore crei
delle Z millimetriche basandosi sulla posizione di questi oggetti